Come si Dipinge un Affresco
Come si dipinge un affresco?
Gli affreschi non sono dipinti comuni: i pigmenti sono applicati direttamente su una base di calcina ancora fresca e senza l'utilizzo di nessun collante per il colore. Il risultato è un'opera brillante, piena di vita, le cui nuances si mantengono vive a lungo.
L'arte dell'affresco non è di semplice esecuzione, nemmeno per gli artisti più talentuosi: ogni sezione dell'opera deve essere ultimata prima dell'asciugatura della calcina, o i colori cambieranno sfumatura, risultando meno brillanti e maggiormente soggetti al deterioramento. Per questa ragione, gli affreschi vengono solitamente realizzati "a pezzi", una piccola sezione per volta. In questo modo, il rischio di essicazione della base diminuisce e il pittore può dedicare tempo ai dettagli e alla scelta dei colori.
Questa piccola introduzione ci rivela il segreto del nome "affresco": ovviamente, deriva dal termine "fresco", che ci riporta alla base di calcina e al suo stato ottimale per la realizzazione del dipinto. Affresco significa, letteralmente, "a fresco", dipingere "a fresco". Persino prima della nascita delle lingue moderne, il termine utilizzato per indicare questo tipo di pittura è sempre appartenuto al campo semantico di ciò che è fresco e umido. In Greco Antico, il termine scelto per indicare gli affreschi voleva dire proprio "su qualcosa di fresco", proprio come in italiano e in inglese.
Sopra: Sergio Bonometti affresca la parete di un ristorante
Durante il Rinascimento, le tecniche affrescali erano due: il buon fresco e il fresco secco. Quest'ultima veniva usata per dipingere sull'intonaco secco, e per questa ragione i pigmenti erano usati con un collante, di solito a base di caseina. Con la tecnica del buon fresco (che è quello che ancora oggi chiamiamo "affresco"), come abbiamo visto, i pigmenti possono essere applicati invece direttamente all'intonaco fresco, con il quale "legano" immediatamente penetrandolo. Questo avviene grazie alla formazione, durante l'asciugatura dell'intonaco, di carbonato di calcio, che incorpora i pigmenti all'interno dell'intonaco stesso. Grazie a questa reazione chimica, i colori che sono solitamente in forma di pigmenti secchi, hanno bisogno di essere mescolati semplicemente con acqua (niente di più) e, penetrando l'intonaco stesso, risulteranno più resistenti.
Sopra: il momento della pittura
L'arte dell'affresco non permette all'artista di sfumare i colori quanto la pittura ad olio, però dona all'opera colori luminosi e resistenti perfetti per la decorazione murale, e rimane una forma d'arte che poco è mutata dai tempi di Michelangelo e dei grandi maestri. La tecnica, va ricordato, non è particolarmente adatta ai climi più umidi, ragione per la quale, ad esempio, è più diffusa nel Sud, piuttosto che nel Nord d'Europa.
Sopra: al lavoro
Certo, quando parliamo d'affresco è al Rinascimento che pensiamo, ma la tecnica era in realtà già utilizzata nell'antica Roma, come i numerosi affreschi rinvenuti a Pompei, Ercolano e Stabia testimoniano. In ogni caso, l'affresco come lo conosciamo oggi è nato grazie al genio ed al talento di Masaccio. Il suo lavoro ispirò grandissimi dell'arte quali il Ghirlandaio, il Perugino, Leonardo, Michelangelo e Raffaello.
Come si dipinge un affresco
Gli elementi principali della pittura affrescale sono il muro su cui lavorare, lo strato di base di intonaco, chiamato arriccio, lo strato superiore, più spesso, di intonaco, la calcina, la sabbia e l'acqua. L'arriccio è il primo elemento da preparare, mescolando acqua, calcina e sabbia. Una volta pronta, la mistura viene applicata sul muro da dipingere con lo spessore di un centimetro circa. Lo spessore non è però sempre lo stesso e può, in alcuni casi, raggiungere i 30-50 centimetri. L'intonaco superiore, da applicare sopra all'arriccio, viene preparato sempre con calcina, acqua e sabbia, ma il composto risulta essere meno pesante e denso e, come detto, viene applicato più sottile.
La qualità e la purezza degli ingredienti sono essenziali per la buona riuscita dell'affresco: persino la qualità e la durezza dell'acqua sono fondamentali.
Alcune considerazioni devono essere fatte sui colori: i pigmenti, che vengono scelti in forma solida, devono essere macinati il più finemente possibile, poi mescolati con acqua ed applicati piuttosto densi alla parete. La consistenza deve essere tale da consentire la caduta soltanto di poche gocce dal pennello. La scelta dei pigmenti stessi è importante perchè, a causa di quella stessa reazione chimica che rende la pittura affrescale così resistente, non tutti i colori vengono "assorbiti" dall' intonaco propriamente.
È molto importante tenere conto dei tempi d'essicazione dell'affresco e delle differenze in sfumatura tra un colore appena applicato ed uno asciutto: insomma, per vedere il risultato "finale" del lavoro pittorico, si deve aspettare fino a tre settimane. Per facilitare la pittura, ogni pigmento deve essere mescolato all'acqua in un contenitore separato, e i pennelli devono essere puliti tra un'applicazione di colore e l'altra. Questo è essenziale per evitare che i colori si mescolino tra loro e creino nuances non volute.
Come già accennato, un affresco deve essere dipinto in "sezioni", perché il colore va applicato sull'intonaco fresco. Questo vuol dire che il pittore deve essere rapido e preciso, caratteristiche più semplici da raggiungere se la superficie da dipingere è limitata. Se il colore "non prende", cioè non viene assorbito a dovere dall'intonaco, la sezione deve essere lavata con acqua e ridipinta, previa l'applicazione di un ulteriore, sottile strato di intonaco.
Alcune regole d'oro del pittore, per concludere: i colori chiari non devono mai essere applicati su quelli scuri e, ovviamente, quelli scuri non devono essere utilizzati in zone in cui sono necessari quelli chiari.